Festival di Sanremo 2020! Finalmente tutti inclusi!

Diari di Cineclub – di Tiziana Voarino

 

Il Festival di Sanremo 2020 si è concluso da qualche settimana. Sono ormai passate e superate le ondate di notizie, scoop e   pettegolezzi sulle star straniere  partecipanti, sui concorrenti, sugli animatori, sui ruoli femminili alla conduzione, sui presentatori   e tutto quanto fa spettacolo. Quest’anno, una volta terminato il Festival, almeno una  dinamica innescata durante le serate

 non cade “propriamente nell’ombra”.   Questa edizione del Festival di Sanremo ha infatti segnato un  passaggio  rilevante per la Rai, ma anche per il suo pubblico,  nel poter pensare e recepire un mondo sempre più inclusivo, anche dal punto di vista della fruizione. E’ stato questo Sanremo ad aprire il varco. Il Festival di Sanremo si afferma come   grande evento, ripreso e messo in onda in diretta, assolutamente complesso per la quantità di persone che si avvicendano sul palco, dall’organizzazione scrupolosa, per i ritmi narrativi e per le aggressive esigenze di spettacolo nel dover mantenere lo spettatore incollato allo schermo e nell’attualizzare lo show.  

La kermesse sanremese conclusa  è stata  veramente inclusiva per il pubblico e  nella storia della Rai, in osservanza del contratto di servizio sull’accessibilità dell’offerta che prevede il potenziamento delle attività di comunicazione intralinguistica per sordi e ciechi.  Si è così avuto un upgrade dei servizi di accessibilità per rendere pienamente fruibile il Festival di Sanremo a tutti gli spettatori, aggiungendo agli ormai consolidati sottotitoli per non udenti, l’audiodescrizione in diretta e l’interpretazione in lingua dei segni italiana (LIS) dell’intera manifestazione. Per la prima volta in assoluto le cinque serate del Festival sono stati eseguite, in diretta appunto, anche nella lingua dei segni italiana su Ray Play in contemporanea con la messa in onda.

Il servizio si è svolto così: contemporaneamente alla diretta di Rai1, nello Studio 4 di via Teulada, in un contesto virtuale in perfetta coerenza e continuità con quanto accade sul palco dell’Ariston, quindici performer appositamente selezionati da RAI Casting, di cui tre sordi hanno interpretato in LIS tutti i brani delle cinque serate, compresi gli ospiti musicali. I performer sono stati selezioni anche per le loro capacità espressive e artistiche e per le abilità di catalizzare il pubblico. Accanto a loro, gli interpreti che normalmente collaborano con Rai per la traduzione in LIS dei TG hanno invece  interpretato con i segni la conduzione e gli altri segmenti.

Per la prima volta nella storia del Servizio Pubblico gli audiodescrittori e  gli speaker della Rai sul Digitale Terrestre hanno anche consentito  a tutti i ciechi e ipovedenti la totale fruibilità del Festival, descrivendone la manifestazione in diretta mediante un accurato lavoro di preparazione nella descrizione della scenografia, degli abiti che sono sempre un buon motivo di ammirazione o di critica, dei presentatori, degli ospiti e dei cantanti concorrenti e dei meccanismi di gara.

Tutte e cinque le serate sono state anche interamente sottotitolate dallo studio di produzione sottotitoli di Saxa Rubra con la   messa in onda, in diretta,  dei sottotitoli preparati anche con dell’ausilio di consulenti musicali, in modo da garantire un

a fedele sincronia tra sottotitolo e musicalità del singolo brano.

La responsabile del Servizio Accessibilità Rai Maria Chiara Andriello esprime la soddisfazione per essere comunque riusciti a concretizzare un sistema di attività preposte all’accessibilità complesso come quello del Festival di Sanremo, non solo una macchina da guerra per l’organizzazione e la messa in scena, ma proprio per “il bello della diretta“. “Senza dubbio è stato un investimento per lo spiegamento di operatori e professionisti del settore accessibilità coinvolti.  Inoltre, va assolutamente considerato il fattore “diretta” con scalette mai chiuse, ma sempre aperte fino al momento dell’ “in onda”, anzi con gag e battute improvvisate in determinati contesti, imprevisti risolvibili solo con l’affidabilità e l ‘abilità   del tempismo di conduttori e artisti sul palco, o inquadrature del regista che sicuramente implicano una scelta di proposta visiva piuttosto che un’altra: non se ne può avere informazione, fino al momento in cui si vede trasmessa.  Consideriamo questo Sanremo non un punto di arrivo per l’accessibilità relativa ai prodotti Rai, ma un punto di partenza con   margini di miglioramento e ulteriori progressi”.

Bisogna considerare che, soprattutto per le audiodescrizioni per non vedenti, le porzioni, i segmenti di   Festival visti in televisione non attraversati da parlato, o dal cantato  – nello specifico caso del  Festival di Sanremo-  sono gli spazi temporali utili per inserire le descrizioni atte a far comprendere  cosa accade sul palco o nella scena che seguirà . Nella diretta televisiva può essere veramente complesso. Non è come in un film, in un episodio di una serie, per cui l’audiodescrittore può usare un tempo garantito dall’interpretazione dei personaggi e dallo script.   Il progetto di “Sanremo inclusivo“ va visto anche come occasione per i professioni di acquisire un valore aggiunto nel lor lavoro davvero unico, come ci conferma Laura Giordani presente nel team degli audiodescrittori alla postazione Rai sanremese. Adattatrice e dialoghista, membro Associazione Italiana Adattatori e dialoghisti Cinetelevisivi, da molti anni è anche professionista specializzata nel curare le audio descrizione “Lavorare per l’accessibilità alle audiodescrizioni live del Festival di Sanremo ,  è stata un’ esperienza  di arricchimento lavorativo, in un settore in cui opero da molti anni, rendendo accessibile con le parole ciò che i nostri utenti non possono  vedere.  Esplorare nuove frontiere in questo campo, é stata un’opportunità   unica che mi riempie il cuore. Audiodescrivere dal vivo, rende ancor più chiaro quanto la formazione, l’accuratezza e la sensibilità siano determinanti per svolgere questa professione. Collaborare a un servizio pubblico offerto a 360 gradi è stato davvero un privilegio. Porterò con me un ricordo importante e strumenti formativi rari, in un lavoro come il nostro, bisogna sempre mettersi in discussione continuando ad apprendere  affinché il pubblico di riferimento possa essere sempre più soddisfatto dalle audiodescrizioni che curiamo”.

Il Festival di Sanremo si svolge in Liguria. Possiamo aggiungere che il Premio Tenco pure, la tradizione della scuola dei cantautori genovesi anche. Insieme al Festival Internazionale del Doppiaggio Voci nell’Ombra, nato e cresciuto nella regione, anzi ha compiuto vent’anni,  la Liguria si delinea come la Regione della Voce, un brand davvero forte.  Ma Voci nell’Ombra non contribuisce solo a questo.  E’ dall’estate scorsa che promuove la campagna “per vedere ad occhi chiusi”: ha caratterizzato la promozione del suo ventennale e il trasferimento  a Milano per i premi e gli approfondimenti  delle “Voci di Cartoonia”  con il  Patrocinio Rai, con il contributo di  Rai Ragazzi  e con la presenza negli interventi del  Servizio Pubblico Rai.  Ha sostenuto e portato avanti per mesi una forte spinta alla tematica accessibilità e inclusione a tutto tondo verso un reale  anello – ricordiamo che  Anelli d’ Oro  soni i  premi, gli Oscar del doppiaggio Italiano a  Voci nell’Ombra – che unisce qualsiasi spettatore nella fruizione audiovisiva e dal vivo.

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